Legalizzazione: 100 Parlamentari scrivono a Conte
In cento, tra Camera e Senato, hanno scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per affrontare il tema della legalizzazione della cannabis agli Stati Generali. Legalizzazione: In questo momento di profonda fragilità per il Paese, anche a livello economico-scrive la portavoce del m5s Antonella Papiro – crediamo che regolamentare la produzione, la vendita e il consumo […]

In cento, tra Camera e Senato, hanno scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per affrontare il tema della legalizzazione della cannabis agli Stati Generali.


Legalizzazione: In questo momento di profonda fragilità per il Paese, anche a livello economico-scrive la portavoce del m5s Antonella Papiro – crediamo che regolamentare la produzione, la vendita e il consumo della Cannabis sarebbe un atto di buonsenso e di coraggio in grado di dare un colpo alle mafie, sottraendo loro la gestione del mercato e dei guadagni.

La legalizzazione della cannabis è già realtà in molti Stati nel mondo: Stati Uniti, Canada, Uruguay e Spagna, solo per citarne alcuni.
È dunque tempo di affrontare il tema con responsabilità e lungimiranza anche in Italia.

Consideriamo la legalizzazione per quella che è: un opportunità per le industrie e l’occupazione, e anche di infliggere un duro colpo alla criminalità organizzata, creando e governando un nuovo e virtuoso settore economico.
Un’intera filiera produttiva radicata nell’agricoltura con diramazioni sinergiche in ogni altro settore dell’economia.

Secondo degli studi la regolamentazione della cannabis genererebbe un beneficio per le casse dello Stato di 10 miliardi di euro: 2 miliardi derivanti dai risparmi dall’applicazione della normativa di repressione e 8 miliardi di nuovo gettito fiscale.

Un ampio sviluppo del settore determinerebbe un notevole incremento occupazionale, e non meno importante è l’uso terapeutico che se ne può fare.
L’Italia ne consente l’impiego fin dal 2007 per decine di patologie, permettendo a migliaia di persone di ottenere un comprovato miglioramento della propria condizione di salute.
Aumentarne la produzione garantirebbe maggiore serenità ai pazienti e il pieno godimento di un diritto costituzionale: il diritto alla salute!

Crediamo fermamente che questa rappresenti una battaglia di civiltà, di libertà individuale e collettiva, una sfida da cogliere, un’opportunità di confermare la resilienza del nostro Paese, che da sempre è capace di tracciare percorsi alternativi e innovativi per superare le difficoltà e proiettarsi nel futuro.

Leggi tutta la lettera

http://bit.ly/2Y8TIU5

Oggi più che mai parlare di regolamentazione della cannabis a 360 gradi è questione di buon senso.

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